venerdì 20 giugno 2014

Il lato mistico di Praga

"Il lato mistico di Praga", dal blog Vivere per Viaggiare


Praga è una città misteriosa, nata tra miti e leggende piuttosto che tra pietra e fondamenta, in essa sono racchiuse centinai di storie al confine tra immaginazione e realtà, tramandate di generazione in generazione(se insieme a Torino e Lione forma il triangolo della magia bianca un motivo ci sarà).Che questi racconti siano veri o meno, tutto ciò ha reso questa città magica, incantata.
Queste sono solo alcune delle leggende che avvolgono di mistero la capitale della Repubblica Ceca.
 
Il Golem:
La leggenda del Golem di Praga è quella più conosciuta, proviene dalla numerosa comunità ebraica che visse nel famoso Ghetto di Praga.
Questa leggenda narra di un rabbino di nome Rabbi Jehuda Löw, che per proteggere la propria comunità dalle discriminazioni, chiese al Signore come doveva fare a combattere tanta malvagità verso di loro.
La risposta che ricevete fu la seguente: “Ata Bra Golem Dewuk Hachomer W’tigzar Zedim Chewel Torfe Jisrael ” (Crea un Golem di argilla e annienta la malvagia canaglia divoratrice di Ebrei).
Il rabbino Low convocò altre due persone (poiché per creare il Golem era necessario avere i 4 elementi), al genero affidò l’elemento fuoco, a un suo discepolo affidò l’elemento acqua, lui avrebbe rappresentato l’elemento aria e la terra da dove sarebbe nato il Golem avrebbe rappresentato l'ultimo elemento necessario.
Una notte si recarono nella riva del fiume Moldava e il rabbino inizio a dare le disposizioni per la creazione, una volta scelto il blocco d’argilla si disposero intorno e iniziarono a recitare le formule magiche contenute nel Libro Della Creazione.
Pian piano il Golem inizio a prendere forma umana ma rimase inerme e solo una volta inserita una pergamena con la scritta Sherm (il nome di Dio) e solo dopo ricevuto un ordine dal rabbino, il Golem si alzo.
Venne chiamato Josep e aveva il compito di vigilare sulla comunità ebraica, sulla fronte gli scrissero la parola Emeth (verità).
Col tempo il Golem inizio a crescere, a essere molto aggressivo e a uccidere delle persone. I nemici degli ebrei allora proposero al rabbino di fermare le persecuzioni se lui avrebbe distrutto il Golem. Il Rabbino accettò, per togliere la vita al Golem, eliminò la prima lettera della parola Emeth facendola diventare meth(morte).
Per concludere, la leggenda narra che il corpo del Golem sia conservato nella soffitta della Sinagoga, dove tutt’ora vige un divieto di accesso.
    
 
 I Vodnìk, i folletti verdi di Praga:
 Secondo la leggenda i Vodnìk sono dei folletti verdi che vivono nella acque del fiume Moldava.
La tradizione li rappresenta con un cappello rosso e un frac verde, la cui parte sinistra gocciola sempre un po’.
Questi folletti possono vivere fuori dall’acqua per poco tempo, infatti quando la giacca finirà di gocciolare dovranno tornare velocemente sott’acqua.
La loro principale attività è quella di raccogliere le anime dei morti annegati nel fiume Moldava e di conservarle sul fondo del fiume in delle pentole(molti parlano di ampolle).
Vengono attribuiti diversi tratti caratteriali  a queste creature, molti li descrivono malvagi e pronti a trarre in inganno qualcuno per farlo affogare(in particolare giovani ragazze), mentre altri li descrivono come creature simpatiche e socievoli in cerca di compagnia che passano il tempo a bere birra nei locali lungo il fiume.
 
 
San Giovanni Nepomuceto:
Sul Ponte Carlo si trova la statua di San Giovanni Nepomuceto, che fu gettato nel fiume  da Venceslao IV, poiché si rifiuto di rivelare i segreti delle confessioni della moglie. In quel preciso punto si trova un croce d’oro e la leggenda narra che toccarla faccia avverare i propri desideri.
 
 
 
I protettori di pietra:
I protettori di pietra sono delle statue presenti nel Ponte Carlo, la leggenda narra che esse proteggono i bambini, accompagnandoli per tutta la vita, in cambio delle cure ricevute per la loro conservazione.
 
  
Dalibor:
 Questa leggenda narra di un uomo di nome Dalibor che fu condannato a morte e imprigionato nella torre del castello per avere dato rifugio a dei contadini ribelli.
In attesa del giorno dell’esecuzione Dalibor suonava il suo violino, la musica che proveniva dalla sua cella era così bella che incantò tutti gli abitanti di Praga.
Le autorità locali allora non se la sentirono di comunicare la data della sua esecuzione, solo quando il suo violino tacque gli abitanti capirono che era giunta la sua ora.
C’è invece chi sostiene che quel suono non fosse altro che il lamento straziante  dell’uomo torturato con atroci strumenti.
 
 
L’ orologio astronomico:
L’orologio astronomico di Praga è da anni una delle attrazioni principali della città, verso la fine del quindicesimo secolo il municipio incaricò un mastro orologiaio di aggiungere dei meccanismi per farlo diventare l’orologio più bello d’Europa.
L’orologiaio riuscì a fare un’opera così bella che venne accecato per non ripetere in nessun altra città un capolavoro simile.
Quando giunse in punto di morte, il maestro chiese di poter ascoltare per l’ultima volta da vicino la sua creazione, una volta arrivato nel luogo dove stavano tutti gli ingranaggi abbassò una leva e l’orologio si fermò.
In quel momento l’orologiaio morì e per molto tempo nessuno fu in grado di far funzionare i l’orologio.
 
  
 
 
Chiesa di San Giacomo:
Questa chiesa  fu fondata nel 1232, come molte chiese di Praga l’aspetto esteriore è in stile gotico mentre l’interno è in stile barocco.L’interno della chiesa è ricco di decorazioni e fra queste c’è una statua della Madonna. 
La leggenda narra che un giorno un ladro entrò durante la notte per rubare i tesori, mentre provava a sfilare dal collo della Madonna una collana d’oro, miracolosamente fu fermato dalla vergine che li bloccò le braccia sino all’arrivo delle guardie.
Al ladro venne mozzato un braccio e da 400 anni a destra dell’arcata centrale si trova il braccio mummificato.
 
La spada di San Venceslao:
La leggenda racconta che la spada era infissa nelle mura del Ponte Carlo a protezione della città. Se vi fosse stata un’invasione San Venceslao l’avrebbe bandita, decapitando tutti i nemici con un semplice grido. Solo che dei bambini si impossessarono della spada e da allora è introvabile, per questo si dice che i bambini hanno in mano il futuro del paese.